
Secondo gli ultimi aggiornamenti sul caso Marco Vannini, benché restano ancora incerte le dinamiche che hanno condotto alla morte del giovane, arrivano nuovi risvolti sulle sorti Antonio Ciontoli. L’uomo condannato a 5 anni per l’omicidio del ragazzo. A pronunciarsi è il Ministero della Difesa, nella persona del nuovo Ministro Lorenzo Guerini, che si espresso sull’ipotesi del reintegro del sottoufficiale della Marina. La famiglia Vannini infatti temeva che con il cambio del governo, potessero cambiare le dinamiche che vedono protagonista, l’unico condannato per la morte del figlio. Ma a quanto pare Guerini è dello stesso pare della sua predecessora Elisabetta Trenta.
“Antonio Ciontoli è sospeso dal servizio e in tale posizione rimarrà fino a quando non ci sarà una definitiva sentenza da parte dell’Autorità Giudiziaria”. Lo assicura in esclusiva a Iene.it il Ministero della Difesa, guidato da Lorenzo Guerini. La dichiarazione del Ministro, arriva in seguito all’incontro dei genitori di Marco Vannini, con l’ex Ministra della Difesa Elisabetta Trenta.
Il Ministero della Difesa resta irremovibile sul reintegro di Antonio Ciontoli
Antonio Ciontoli condannato a 5 anni per l’omicidio di Marco Vannini, poteva essere reintegrato nel distaccamento dei servizi segreti della Marina Militale. Ma secondo quanto dichiarato, in Ministero della Difesa, sia nella persona di Elisabetta Trenta prima, che il quella di Lorenzo Guerini poi, si è espresso contrario al ritorno in servizio di Ciontoli. “Fin quando sarò io a guidare il Ministero della Difesa, mi impegno affinché al signor Ciontoli non sia concesso il reintegro in Forza Armata”, aveva detto lo scorso febbraio l’ex Ministra Trenta.
Le accuse ad Antonio Ciontoli per la morte di Marco Vannini
Secondo la ricostruzione dei fatti, avvolta ancora da tanti misteri, Marco Vannini è stato ucciso con un colpo di pistola. Al momento della sua morte, il ragazzo si trovava a Ladispoli a casa della fidanzata Martina, figlia di Antonio Ciontoli. L’uomo è stato poi condannato in secondo grado per omicidio colposo. In primo grado la condanna era stata a 14 anni per omicidio volontario, ridotta poi a 5 anni. Mentre la famiglia del giovane di Cerveteri, cerca ancora giustizia, Le Iene, hanno raccolto nei mesi scorsi una nuova testimonianza che potrebbe gettare nuove luci sul caso.
Una nuova testimonianza sul caso Marco Vannini
Secondo l’inchiesta condotta dal programma Le Iene, che indaga sui misteri relativi alla morte di Marco Vannini, sono emerse nuove testimonianze. La redazione del programma informa infatti, che il 5 maggio scorso, Davide Vannicola ha fatto una rivelazione importante. Non essendo ancora confermata, non può essere registrata agli atti, ma se lo fosse risulterebbe alquanto clamorosa. L’uomo sostiene di aver ricevuto questa confidenza dall’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Ladispoli, Roberto Izzo: “Antonio Ciontoli mi ha detto che a sparare a Marco non è stato lui ma il figlio Federico”. Riferiscono dalla redazione de Le Iene, che a seguito dell’ultimo servizio da loro condotto sul caso: “Sono stati sentiti nuovamente dalla procura di Civitavecchia alcuni testimoni e Izzo sarebbe stato indagato per favoreggiamento”. Così si apprende dal sito del programma.
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