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Gli anni caldi di Luca Barbareschi: “Quando pippavo con Lou Reed e avevo Naomi Campbell…”

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Gli anni '70 di Luca Barbareschi: "Quando pippavo con Lou Reed e avevo Naomi Campbell..."

L’attore e produttore racconta i suoi anni caldi fra gli eccessi e le droghe: quel momento in cui “pippava” con Lou Reed e aveva rapporti sessuali con la bellissima Naomi Campbell…

Il 28 luglio ha compiuto 60 anni, una data bella e tragica per il produttore che perse il padre proprio a quell’età, a cui lui stesso “non credeva di arrivare”. In una splendida intervista rilasciata al “Fatto Quotidiano” ha raccontato: “Ho inseguito il suo fantasma per tutta la vita e ora che l’ho superato, sono diventato mio padre. Veniva da una famiglia di pirati sefarditi di Fez, i bucanieri più feroci dell’800, gente che impestò il Mediterraneo fino a quando la Marina inglese non arrivò a sterminarli. Sono nato a Montevideo e ho vissuto a lungo in Medioriente. Aveva disegnato la prima grande arteria d’asfalto che attraversava l’Arabia Saudita, gli aeroporti di Ryad e Gedda e poi era stato trasferito a Beirut. Vivevamo al Royal Beach Hotel e papà, che era fichissimo e suonava indifferentemente fisarmonica e tromba, faceva notte con le più belle fighe del pianeta: ‘Mettiti là e aspettami sul divano’. E io, ligio alle consegne, aspettavo”.

Poi sono arrivati gli anni ’70 e la vita di Luca si è fatta piuttosto smodata: “La droga l’avevo incontrata prima. A Milano girava di tutto. Lsd, mescalina, cocaina, fumo. E noi tutti, come idioti, a drogarci pensando di essere eversivi. L’eroina te la regalavano. Dei miei compagni di liceo in sei morirono di overdose. La borghesia milanese abdicò al proprio ruolo. I padri assenti e i danni del post ’68 fecero il resto.”

Parla anche delle donne avute: tra queste Naomi Campbell, una confessione sfuggita parlando di una discussione avuta con Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, dopo che il suo ultimo film, il thriller “Something Good” , venne scartato dalla kermesse: “Alzai il telefono e chiamai Barbera: “Portatore sano di forfora – urlai -, quando ti facevi le se**e a Torino, io chia**vo Naomi Campbell, pippavo con Lou Reed a Kansas City, aravo con il ca**o il mondo e guadagnavo miliardi, hai capito?” Ma nonostante gli eccessi e le droghe c’è un segreto che Luca porta sempre dentro di sé e che spera di aver tramandato ai figli: “Credo nella teoria ebraica della claudicanza. Si cade e ci si rialza. È solo inciampando che si cresce”.

LUCA BARBARESCHI, I MIEI 60 ANNI DA IMPREDATTORE

Photo Credits: Twitter


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