“Ho smesso completamente, non fumo più neanche marijuana. Ho deciso di cambiare vita. Non tocco più niente da ben più di un anno e mezzo“: queste le dichiarazioni rilasciate da George Michael lo scorso anno attraverso un’intervista al giornale The Big Issue in merito alla sua dipendenza dalla droga. Insomma, il cantante aveva giurato di aver messo la testa a posto e tutti ci avevano creduto, anche grazie al suo ritorno sulle scene con l’album Symphonica dopo ben dieci anni dall’ultimo disco in studio. Un mese fa invece George è stato ricoverato ancora in rehab. La notizia ha fatto il giro del mondo, ma fino ad oggi ancora non erano apparse immagini delle sue condizioni fisiche. Il Daily Mail è riuscito ad immortalarlo durante il party per il suo cinquantaduesimo compleanno (festeggiato il 25 giugno): l’artista è davvero irriconoscibile.
E’ visibilmente ingrassato, ha i baffi, la barba brizzolata ed indossa una giacca scura sopra una semplice t-shirt. I suoi amici hanno cercato di farlo sorridere almeno per una sera. L’ex cantante degli Wham! sarebbe stato ricoverato nella clinica di lusso Kussacht Practice per il consumo di ben venticinque spinelli al giorno. Non riesce proprio a smettere. Negli ultimi anni Michael ha alternato gioe e dolori, visto che la sua salute è stata sempre zoppicante. E’ stato in ospedale diverse volte e ha avuto molti imprevisti, come la grave polmonite nel 2011 che l’ha costretto ad un mese di rianimazione in Austria, l’incidente stradale su un’autostrada nel 2013 ed il collasso avvenuto l’anno successivo nella sua villa nel nord di Londra.
Prima o poi riuscirà a risolvere tutti i suoi problemi? George è caduto in una profonda depressione nell’ormai lontano 1993 in seguito alla morte del compagno Anselmo Feleppa (per emorragia cerebrale causata da Aids). Così sono iniziati i problemi: nel 1998 è stato arrestato da un poliziotto in borghese per atti osceni in luogo pubblico e successivamente il cantante è stato costretto anche a fare coming out. Da allora non sembra essersi più ripreso totalmente.
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