La figlia di Robin Williams racconta come ha affrontato la tragica scomparsa dell’attore nell’agosto 2014: «Io e la mia famiglia ci siamo sostenuti nel dolore».
Due anni sono passati e il dolore è ancora vivo come se fosse tutto accaduto ieri: Zelda Williams racconta come ha affrontato la morte del padre, noto attore, scomparso nel 2014: «Io e la mia famiglia ci siamo sostenuti a vicenda nel dolore», ha raccontato ospite del Chelsea Handler show, «Eravamo a San Francisco tutti insieme».
E, poi, Zelda ha capito di dover affrontare una cosa alla volta: «Semplicemente ho provato ad andare avanti. Mi dicevo: “Ok, bene, oggi ho intenzione di svegliarmi e di amare quello che faccio. E poi domani, ho intenzione di svegliarmi e di essere felice. E poi il giorno dopo, lo stesso”. Perché è tutto quello che posso fare». Nessuno riusciva a trattarla “normalmente”: «Mi dicevano sempre: “Oh, ma come stai? Stai bene?». Ma Zelda ha preferito «trasformare solitudine e tristezza in produttività», scrivendo in quel periodo 12 sceneggiature. Ha sempre voluto sefuire le orme del padre, anche i suoi film proprio non riesce a vederli: «Sarebbe autodistruttivo».
Oggi le cose vanno decisamente meglio, il successo e il lavoro la aiutano a lenire il dolore per la sua perdita e recentemente ha scritto: «Nel corso di quest’anno sono giunta a una conclusione che mi sento di condividere qui, per chiunque possa averne bisogno: evitare la paura, la tristezza o la rabbia non significa essere felici. Vivo la mia tristezza ogni giorno, ma non me la prendo più. Invece, so che ogni singolo momento di gioia che vivo e trovo, non è fatto per essere dimenticato, ma per essere vissuto e goduto». La forza la trova dal suo lavoro e dalla sua vita che regala continue gioie e successi.
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