Sonia Bergamasco: conclude in bellezza la madrina di questa 73esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, un ruolo che corona un anno ricco di successi.
Anche nell’ultima incredibile serata si contraddistingue per la sua grazia, un sorriso commosso e tanta grinta per questa madrina della Mostra del Cinema di Venezia, che corona un sogno nella città che è stata una tappa importante della sua carriera. Sonia Bergamasco, milanese doc, si è diplomata in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi, e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro. Debutta nell’Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler. Dal 2001 è interprete e regista di spettacoli in cui l’esperienza musicale si fonde con il teatro. Premio Duse 2014 per il suo lavoro d’attrice, al cinema, debutta nel 2001 con il film L’amore probabilmente di Giuseppe Bertolucci che arriva fino a Venezia, città che, oggi più che mai, la sente vicina.
Nastro d’argento 2004 come attrice protagonista nel film La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana. Ottiene il Premio Flaiano come miglior interprete nel film De Gasperi, di Liliana Cavani. Il suo film più recente è Quo vado?, diretto da Gennaro Nunziante, per il quale vince nel 2016 il Premio Flaiano come interprete dell’anno, il Premio Alida Valli come migliore attrice non protagonista al Bari International Film Fest e il Premio CIAK d’oro.
Sul palco di Venezia, brilla come una stella, sopratutto stasera che, con i capelli raccolti, gli occhi dichiarano apertamente la loro emozione. La Bergamasco è una madrina sincera e in quanto al suo modello di vita non ha dubbi: “Meryl Streep per sempre. È un modello che ti porta sempre a pensare e a desiderare il meglio senza sforzi. È un modello prima di tutto umano che mi piace e amo. Le voglio bene”. Ed a questo punto, mentre la Mostra si chiude sotto al cielo stellato di Venezia non ci resta che fargli i nostri auguri per tutti i successi che la attendono e i sogni che realizzerà.
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