L’accusa è intestazione fittizia di beni ma spunta un conto in Austria da oltre un milione di euro. I pm contestano a Corona la «professionalità nel reato».
Arrestato di nuovo si chiede come sia stato possibile e scopre che la colpa è solo sua: Fabrizio Corona si è incastrato da solo. Dalle carte del suo terzo arresto, si evince come sia stato lui stesso inconsapevolmente a suggerire agli inquirenti, il nascondiglio del milione e settecentomila euro in contanti che teneva murati nel controsoffitto del soggiorno della sua collaboratrice Francesca Persi.
«Sono scioccata, mi sono entrati di nuovo i ladri in casa… hanno spaccato tutto», gli diceva il 3 settembre la donna terrorizzata dalla visita notturna di strani ladri armati di piccone alla ricerca di ciò che evidentemente sapevano essere lì dentro nascosto. Ma Corona domandava preso dal panico: «L’hanno preso? (…) Hanno spaccato i muri?». E anche se lei ripeteva «No, Fabrizio, ti ho detto di no, Fabrizio», Corona non si sentiva affatto rassicurato: «Giura!». Gli inquirenti si sono, dunque, insospettiti da questo attaccamento dell’ex fotografo per i muri della sua collaboratrice. Nell’ordinanza firmata dal gip Paolo Guidi su richiesta del pm Paolo Storari nel pool dell’aggiunto Ilda Boccassinisi scopre che ci sarebbero, a carico del Corona, anche almeno altri due depositi. Uno è un conto bancario in Austria in un istituto di Innsbruck (BTV – Bankfur Tirolo und Vorarlberg Aktiengesellschaft), dove le indagini hanno sinora ricostruito almeno tre viaggi fatti da Persi perenne telefonico con Corona) il 3, 10 e 11 agosto. L’altro malloppo sarebbe stato in possesso della Persi in uno dei suoi ultimi viaggi in Austria e scomparso misteriosamente.
Intanto Corona, chiuso nel carcere di San Vittore è sorvegliato notte e giorno in via precauzionale. I pm infatti temono che arrestato con l’accusa di intestazione fittizia di beni, possa compiere gesti inconsulti. Ci sarebbe, dunque da temere per la sua vita?
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