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Gabriel Garko in teatro con “Odio Amleto”

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Parte dal teatro Europa di Aprilia il tour che porterà Gabriel Garko in lungo e in largo per l’Italia con “Odio Amleto”, spettacolo in cui avrà un ruolo comico e brillante. Con lui sul palcoscenico Ugo Pagliai e Paola Gassman con la regia di Alessandro Benvenuti. Garko ha visto per la prima volta “Odio Amleto” di Paul Rudnick a Broadway interpretato da Edward Norton e se ne è letteralmente innamorato. Gabriel non conferma ma voci insinuano che sia riuscito a soffiarne i diritti a Raoul Bova. A dicembre sarà a Bologna, il prossimo anno a Milano e a Roma.

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Prova del fuoco per Gabriel Garko che inizia la sua avventura in teatro con “Odio Amleto”. Una tournè che dal 28 ottobre lo porterà non solo nelle principali città italiane.

“Sono innamorato del teatro da sempre”, racconta l’attore. “Abbiamo iniziato le prove il 15 settembre e, anche se già sapevo che questo testo di Paul Rudnick era meraviglioso, sono rimasto estasiato. Questo spettacolo è stato fatto a New York da Edward Norton. Per la prima volta mi vedrete in versione comica. Sarò Andrew, un ragazzo famoso che fa televisione ma che vorrebbe essere considerato un attore “impegnato”. Reciterò con Ugo Pagliai e Paola Gassman e l’anno prossimo saremo anche a Roma e Milano. Vedrete un Gabriel nuovo, che sa far ridere”.

Ma tu come sei veramente?

“Io? Sono diverso da come appaio in tv. Mi piacciono la natura, gli animali e sono molto legato alla mia famiglia. Ma non chiamatemi cocco di mamma!”. Non ci sta Gabriel Garko, unico figlio maschio dopo tre figlie femmine, a passare per il “viziato” di casa. “Pensate a una mamma che sbaciucchia il piccolo maschietto arrivato dopo Nadia, Sonia e Laura: una mamma che lo accarezza sulle guance gonfia d’orgoglio. Ecco, mia madre è tutta il contrario”. E’ divertente, e divertito, l’attore tra i più amati delle serie tv che, dopo Sanremo, continua a vivere un momento d’oro. Tranne che a casa sua.

“Sono cresciuto in una famiglia dove contano le solo le cose importanti. Mia mamma è una tosta, del figlio maschio non glie ne frega niente. Per questo non sono il tipico maschio italiano. Sono andato via di casa a 18 anni, mia madre mi ha sempre fatto nero e continua a farlo”.

In che senso?

“Che se faccio qualcosa che secondo lei non va bene me lo dice anche cento volte. Se sgarro un pochino è meglio che mi metta l’anima in pace e mi prepari alla ramanzina. Del mio lavoro e della mia fama poi non le importa nulla. Lo ha dimostrato anche in occasione di Sanremo”.

Che ha fatto?

“Innanzitutto i miei genitori non sapevano che sarei stato sul palco dell’Ariston. Non lo avevo detto a nessuno ma a loro in particolare perché volevo che fosse una sorpresa. Ai miei piace tanto Sanremo, quindi ho pensato che il fatto di vedere il loro figlio sul palcoscenico li avrebbe inorgogliti. Subito dopo la conferenza stampa dove è stata annunciata ufficialmente la mia partecipazione, ho chiamato mia mamma e le ho detto: “Mamma, guarda il tg1”. Lei mi ha richiamato dopo un’oretta mentre stavo mangiando e le sue prime parole sono state: “Meno male che ti ho trovato, c’è un problema con il cane, come facciamo?”. Sono ripiombato subito con i piedi per terra e durante il pranzo, con i giornalisti e i fotografi che aspettavano le mie dichiarazioni, ho dovuto sistemare questa cosa del cane. Questa è mia madre”.

Speriamo che tuo padre sia dimostrato un po’ più “sensibile” al mondo dello spettacolo.

“Per niente. Lui è un uomo pratico, è un pasticciere anche molto bravo, al massimo guarda un po’ di tv ma non è che sia proprio appassionato. Una volta ero dai miei in Toscana e con mio padre ero andato a fare un paio di compere. In strada si è radunata una folla che ci seguiva passo passo. Per “svicolare” ci siamo nascosti in un negozio e siamo usciti da una porta sul retro. Una volta a casa mio padre mi ha detto: “Sarà Dario (il suo vero nome) che io ti vedo tutti i giorni ma non capisco proprio perché tutta questa gente qui viene a vedere proprio te”. Come si può intuire, per i miei l’estetica conta meno di zero. Giustamente, devo dire”.

Il fatto di essere un “bello” ti ha evitato problemi di cuore?

“Figuriamoci. Sono stato rifiutato, eccome. Tante volte, a tutte le età. Ho avuto anche rifiuti “scomodi”. Ma comunque è valsa la pena di averci provato e di aver corteggiato, perché il corteggiamento è la parte più intrigante del conoscersi. Chissà se oggi qualcuna di quelle che mi ha rifiutato si sta “mangiando i gomiti” per dirla alla Sabrina Ferilli. Non penso ma chi può dirlo?”

Ti piace corteggiare o venire corteggiato?

“Corteggiare, corteggiare. Purtroppo i mei amici che hanno venticinque anni o giù di lì mi spiegano che tutto questo è “antico”. Oggi una ragazza tranquillamente può mandarti un messaggio con su scritto:   quanti anni hai? Mi mandi la foto? Ok, mi piaci, facciamo sesso? Non dico che sia tutto così ma se me lo dicono un fondo di verità ci deve essere. E il prima? Così si perde tutto il gusto del prima, quel tira e molla galante che io trovo esageratamente sexy e piacevole”.

A proposito, tutto bene con la tua fidanzata?

“Con Adua va benissimo grazie, tutto a posto”.

Abbiamo letto di sesso a volontà e fantasie d’amore

“Non è quello che fanno tutti quelli che stanno insieme, che si amano e si piacciono? Allora siamo normali”.

Hai detto che tuo papà è pasticciere: lei ti prende per la gola?

“E quando? Siamo tutti e due impegnatissimi e quando finiamo di lavorare non ci va certo di cucinare. Ma io sono un’ottima forchetta. Impazzisco per i dolci, da bravo figlio di pasticciere: pensate che quando facevo teatro nel ’90 a Milano con la Melato e Ronconi avevo comperato un barattolo di Nutella da cinque chili e ci facevo colazione pranzo e cena.

Sarai ingrassato qualche chiletto

“Macchè, io sono come il resto della mia famiglia: mangiamo e non ingrassiamo. Bello no? Poi non resisto alla pasta al forno, alle melanzane alla parmigiana. Il vino invece lo bevo solo a cena con gli amici e prediligo il rosso perché il bianco non lo posso bere”.

Prima di salire sul palco dell’Ariston però un goccetto te lo sarai pur fatto?

“No, anche se qualcuno ha detto che gli effetti sembravano quelli…”

Cattivi! La maggioranza del pubblico ti ha amato

“A Sanremo la cosa che mi ha terrorizzato di più sono stati i giornalisti. Sono andati a Settimo Torinese dove sono cresciuto, a Zagarolo dove vivo, costantemente alla ricerca di qualsiasi cosa della mia vita che facesse notizia: dello scandalo a tutti i costi. Mi sono accorto che in occasione del festival la stampa o ti massacra o ti ignora. Ho preferito che mi massacrasse ma invece di lasciarlo fare a lei ho preferito massacrarmi preventivamente da solo. Forse questo è piaciuto ai telespettatori a casa. Hanno riso con me e non di me”.

Tornerai a Sanremo?

“No. Ho già dato quello che dovevo dare. L’ho fatto una volta e questo basta. Sarebbe una cosa diversa e poi non ci sarebbe più la sorpresa. Il conduttore non è il mio mestiere, come avrete visto. Tanta gente me lo chiede, vorrebbe che tornassi in tv, anzi che ci stessi tutti i giorni ma l’importante è quello che voglio io. E’ come la Nutella di prima: a piccole dosi la mangi tutta la vita, se te ne ingozzi ti viene la nausea e non la mangi più”.

Cosa hai imparato da quella esperienza nella città dei fiori?

“Che non si può dire né “Maremma maiala” né “Maremma bucaiola” in prima serata in diretta su Raiuno. Non pensavo fossero considerate “parolacce”. Quando ho chiesto ha Carlo Conti, che è toscano, se per scherzo potevo dirglielo mi ha detto “Che tu sei impazzito? Non si può, maremma maiala, certo che non si può”. Ho tanti amici toscani e a me sembrava divertente. Ma, ripeto, “’un si pole”.

La gente ha voglia di Gabriel Garko.

“Ne sono fiero anche se per la mia salute e il mio equilibrio ho voluto tenere un pezzo della mia vita tutto per me. Ho cercato di dosare le mie uscite, di concedermi senza insistenza, di apparire in pubblico in maniera non esagerata. Se ho aperto un profilo facebook poi è per evitare che qualcun altro lo facesse per me. Di fronte ad un “fake” gestito da altri ho preferito crearne uno autentico dove mi apro quando voglio anche perché stavano succedendo episodi anche gravi di cui però non voglio parlare. Oggi i fan mi chiedono foto con la mia fidanzata, foto in pigiama appena sveglio”.

Che rapporto hai con i social?

“Buono ma perché decido io cosa mettere e quando farlo. Mettersi sui social può diventare come aprire la porta di casa tua e far entrare chiunque. Non voglio che la mia casa diventi un’autostrada ma non perché io sono famoso e fuori ci sono i fan, non lo farei nemmeno se fossi un dignitosissimo signor nessuno e fossi seguito solo dai miei amici”.

Hai mai risposto di getto, come ha fatto Laura Pausini, a un commento poco carino di un fan?

“Mai. Perché quando fai qualcosa di getto in genere è una cazzata. Io preferisco prima respirare a fondo, contare fino a dieci e rileggere il testo. Ecco, facendo così perlomeno fino a oggi mi è passata la voglia di rispondere”.

Quali sono le tue passioni?

“La campagna. Vivo come ho detto a Zagarolo, ho il pollice verde e prima o poi metterò su anche un orto. Per il momento ho tanti animali, stanno diventando un numero esagerato e io voglio essere affettuoso con tutti. Ho sei cani, quattro gatti, sette cavalli e un mulo. Amo la vita e amo il mio lavoro. Passioni semplici ma sane.

Photo Credits: pagina Facebook ufficiale di Gabriel Garko

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