L’attrice ricorda che ‘il maestro del brivido’ sul set di “Marnie” aveva una “porta segreta” che collegava la sua stanza al suo spogliatoio e la molestava.
Un terrificante ritratto quello che viene dipinto del maestro dell’horror Alfred Hitchcock. L’attrice Tippi Hedren ha raccontato il tentato approccio del regista in limousine per strapparle un bacio: “riuscii a divincolarmi – racconta – e ad allontanarmi dall’auto”. Un’esperienza negativa che l’ha molto segnata: “Fu un momento veramente ma veramente terribile – si legge – Ma non lo dissi a nessuno perché all’epoca la molestia sessuale e lo stalking erano termini che non esistevano. Inoltre chi era più prezioso per lo studio, lui o io?”. La Hedren inoltra ricorda anche un altro avvenimento speciale, avvenuto durante la lavorazione de “Gli Uccelli” dove il regista avrebbe dovuto utilizzare bestie meccaniche. Invece, per farle un dispetto, utilizzò veri volatili: “È stato crudele, brutale, implacabile”, ha dichiarato l’attrice.
Durante la lavorazione della stessa pellicola, ricorda ancora la Hedren, Hitchcock avrebbe oltretutto ordinato al resto del cast di “non parlare con la ragazza” per la sua folle gelosia, sarebbe stato “glaciale” e “petulante” con lei ogni volta che la vedeva parlare o scherzare con un altro uomo e avrebbe tentato di molestarla in più occasioni. I soprusi continuarono sul set di Marnie, dove Tippi Hendren spiega che Hitchcock avrebbe organizzato addirittura una “porta segreta” che collegava la sua stanza allo spogliatoio dell’attrice: “Era perverso e sessualmente ossessionato. Più gli resistevo, più diventava aggressivo” ricorda.
Non è la prima volta che la Hedren accusa Hitchcock di aggressioni e molestie, in una intervista del 2012 aveva già parlato di quanto subito dal regista di “Psycho”, ma è la prima volta che gli episodi vengono raccontati nei minimi dettagli e in prima persona. Tippi Hedren, madre della celebre attrice di Hollywood Melanie Griffith e nonna della bella Dakota Jonhson, racconta ancora che Hitchcock, frustrato dalla sua resistenza, avrebbe fatto di tutto per rovinarle la carriera, intervenendo sulla casa di produzione Universal che sosteneva la candidatura della Hedren all’Oscar. “Da allora – scrive l’attrice nella sua biografia – Hitchcock ha potuto rovinare la mia carriera, ma non gli ho mai dato il potere di rovinare la mia vita”.
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