I racconti degli addetti ai lavori sono scioccanti: «I bagni qui sono sempre puliti, non li usa nessuno per paura di perdere tempo». Cosa c’è dietro al colosso Amazon?
La parola d’ordine di Jeff Bezos è velocità, non c’è tempo da perdere: ogni azione deve essere compiuta nel minor tempo possibile. Che non significa camminare tra gli scaffali a passo spedito. «Qui corriamo letteralmente, lavoriamo sempre con il fiatone», raccontano gli addetti di Piacenza di Amazon a Linkiesta «La pressione è alta, i manager calcolano i singoli minuti». E «andare a fare pipì o bere un bicchiere d’acqua non è ben visto dai capi, ti senti in imbarazzo a farlo anche nei confronti dei colleghi. Ecco perché i bagni sono sempre puliti». Questa è la realtà che si nasconde dietro i nostri click.
«Il livello di pressione è altissimo», ripetono. «Ci sono specifici standard che devi raggiungere», l’ansia è altissima, le aspettative sono tante. «Tutti devono avere il cartellino sempre visibile per essere riconoscibili», raccontano. «Quello di chi ha il contratto a tempo indeterminato è verde; quelli con il tempo determinato, che sono la maggioranza, invece ce l’hanno blu». E sono proprio quelli con il contratto in scadenza a dover seguire gli standard aziendali richiesti per sperare nell’assunzione. «C’è l’ossessione della produttività. È stressante, non ti puoi mai fermare perché sei sempre monitorato, e quindi eviti di andare anche in bagno».
E c’è l’ossessione della sicurezza: «I cartelli ti ricordano di usare i guanti, ti correggono se non ti pieghi sulle ginocchia per prendere i pacchi. Ma se ci sono molti prodotti da smistare, chiudono tutti un occhio». I turni ci sono. Tanti vengono assunti all’inizio con un part time. «Ma poi ti fermi sempre più del dovuto». Una realtà di meticolisità che in pochi si aspettavano… e voi la immaginavate?
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