Giampiero Mughini scrive una lunga lettera a Dagospia in cui si scaglia contro il quotidiano La Repubblica e il suo titolo sul processo a Roberto Saviano…
Mughini si affida alle pagine di Dagospia per contestare il titolo dato da La Repubblica ad un articolo sul processo subito da Roberto Saviano per aver inserito in Gomorra alcuni articoli non suoi e non averne citato le fonti: “Fatto è che è completamente fasullo il loro titolo di prima pagina di oggi: ‘Saviano, la rivincita risarcito dai giornali che lo accusavano per Gomorra’. No, no, non è andata così. Il processo d’Appello di Napoli dove Saviano figurava come imputato era semplice, semplice. Sì o no lui aveva utilizzato (per un suo ottimo romanzo, Gomorra per l’appunto) riga per riga tre articoli apparsi su quotidiani locali senza minimamente citarne gli autori? Sì o no li aveva scopiazzati senza ritegno e pudore? Sì, conferma la sentenza d’Appello e condanna Saviano e il suo editore al pagamento di 6mila euro per “danni patrimoniali”. Semplice semplice”.
Poi continua: “Il nocciolo però è quell’altro. C’è stata la scopiazzatura? Sì. Beninteso ciascuno di noi che scriviamo libri scopiazziamo alla grande il lavoro altrui. Io ho scopiazzato lavori altrui per dieci, venti, trenta righe. In tutti i miei libri. L’ho fatto anche nel libro di cui sto correggendo le bozze.Solo che alla fine delle dieci o venti o trenta righe appongo più o meno la seguente dicitura: ‘Tutto quello che avete letto prima lo devo al libro o all’articolo o al papello scritto da Tizio o da Caio’. E indico nome e cognome e cellulare. Semplice semplice. Mica lo faccio perché sono un peroratore del Bene 24 ore al giorno come Saviano, lo faccio per la forma più elementare di rispetto a me stesso”.
Ancora non sono arrivate le repliche né di La Repubblica né di Saviano che però si era già lungamente espresso sulla vicenda del plagio. L’autore deciderà di lasciar cadere nel vuoto le dichiarazioni di Mughini o si rimetterà in prima linea?
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