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Flavie Flament, “David Hamilton mi stuprava, il suo suicidio è una confessione”

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Flavie Flament, "David Hamilton mi stuprava, il suo suicidio è una confessione"

A 13 anni la madre l’accompagnò in uno studio. L’uomo la accolse completamente nudo, la fece entrare e la violentò. Flavie Flament lo ha raccontato in un libro.

A fine novembre il fotografo David Hamilton si è tolto la vita, ora venti modelle che sono state le sue muse raccontano di essere state vittime di abusi sessuali. Una verità difficile da accettare e che oggi, però, ha anche il nome di Flavie Flament che su quelle violenze ha scritto un libro. David Hamilton era diventato famoso per le foto scattate a giovani ragazze seminude. Aveva costruito la sua carriera, a partire dagli anni Settanta, ma dietro a quel successo si nascondeva una terribile verità…

Nell’autobiografia la Flament, oggi giornalista, parla degli abusi subiti quando aveva 13 anni. Nel suo libro non fa esplicito riferimento ad Hamilton, ma lui stesso, pochi giorni dopo l’uscita del volume e dopo aver annunciato che avrebbe citato in giudizio per diffamazione la donna, si è tolto la vita: «Questo suicidio mi ha messo addosso un’immensa rabbia. È stato il suo ultimo atto di vigliaccheria. Il peggior momento di queste settimane», ha dichiarato Flavie.

«Guardando indietro, mi rivedo con in mano il libro fresco di stampa: ero convinta che la mia vita sarebbe cambiata. Finalmente ero riuscita a parlare, avevo messo in copertina la foto che mi aveva scattato, come atto di accusa. Non avevo potuto nominarlo, perché secondo la legge francese il reato era ormai prescritto. Speravo solo che scoppiasse uno scandalo, capace di smascherarlo. Così è stato. Il mio collega Thierry Ardisson ha fatto il suo nome al posto mio, durante una trasmissione televisiva, ricevendo minacce di ritorsioni legali da parte di Hamilton, che ha smentito ogni accusa. Ma non aveva messo in conto che due delle sue vittime si facessero vive, prima ancora che uscisse il libro. E molte altre sono venute dopo, a rendere poco credibile la sua difesa. Lo scenario era sempre lo stesso: ragazzine di 12-13 anni che trovava sulle spiagge di nudisti, mai modelle professioniste, sempre accompagnate dalle madri. Prima ci fotografava e poi ci stuprava. Oltretutto, guadagnava bei soldi sulla nostra pelle, ci rubava la vita, l’innocenza, e poi esponeva le foto in mostre frequentatissime, vendeva calendari, magliette, cartoline e faceva libri, con la nostra faccia e il corpo di noi bambine violentate».

david-hamilton

Photo Credits: Facebook


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