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De Magistris, l’attacco shock a Saviano: scoppia la polemica

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De Magistris, l'attacco shock a Saviano: scoppia la polemica

Una lunga invettiva è apparsa stamattina, 6 gennaio, su Facebook dopo che Saviano aveva punzecchiato l’ex pm sostenendo che a Napoli non c’è stato cambiamento.

Tutto nasce da una presa di posizione: Saviano nel commentare il ferimento di una bambina in una sparatoria a Napoli ha parlato di una città in cui non c’è cambiamento. De Magistris incassa e replica duramente. Il primo cittadino partenopeo mette nero su bianco che Saviano si arricchisce sulla pelle della città, e per questo non potrà mai ammettere che a Napoli le cose stanno cambiando: «Mi occupo di mafie, criminalità organizzata e corruzione da circa 25 anni, inizialmente come pubblico ministero in prima linea, oggi da sindaco di Napoli. Ed ho pagato prezzi alti, altissimi», premette de Magistris, che va avanti: «Non faccio più il magistrato per aver contrastato mafie e corruzioni fino ai vertici dello Stato. Non ti ho visto al nostro fianco. Caro Saviano, ogni volta che a Napoli succede un fatto di cronaca nera, più o meno grave, arriva, come un orologio, il tuo verbo, il tuo pensiero, la tua invettiva: a Napoli nulla cambia, sempre inferno e nulla più, più si spara, più cresce la tua impresa. Opinioni legittime, ma non posso credere che il tuo successo cresca con gli spari della camorra. Se utilizzassi le tue categorie mentali dovrei pensare che tu auspichi l’invincibilità della camorra per non perdere il ruolo che ti hanno e ti sei costruito. E probabilmente non accumulare tanti denari».

Il sindaco sostiene che: «a Napoli i problemi sono ancora tanti, nonostante i numerosi risultati raggiunti senza soldi e contro il sistema, ma non è possibile che Saviano non si sia reso conto di quanto sia cambiata Napoli» e che lo scrittore sia «ignorante» per «mancata conoscenza dei fatti. Saviano – scrive de Magistris – non puoi non sapere. Non è credibile che tu non abbia avuto contezza del cambiamento. La verità è che non vuoi raccontarlo – prosegue il sindaco – Saviano è in malafede? È un avversario politico? Non ci credo, non ci voglio credere, non ne vedrei un motivo plausibile. Ed allora, caro Saviano, vuoi vedere che sei nulla di più che un personaggio divenuto suscettibile di valutazione economica e commerciale? Un brand che tira se tira una certa narrazione».

E se Napoli e i napoletani «cambiano la storia, la pseudo-storia di Saviano perde di valore economico. Vuoi vedere, caro Saviano, che ti stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli e dei napoletani ? Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, sulle nostre sofferenze, sulle nostre lotte. Che tristezza. Non voglio crederci. Voglio ancora pensare che, in fondo, non conosci Napoli, forse non l’hai mai conosciuta, mi sembra evidente che non la ami. La giudichi, la detesti tanto, ma davvero non la conosci. Un intellettuale vero ed onesto conosce, apprende, studia, prima di parlare e di scrivere. Ed allora, caro Saviano, vivila una volta per tutte Napoli, non avere paura». «Più racconti che la camorra è invincibile e che Napoli senza speranza e più hai successo e acquisisci ricchezza. Caro Saviano ti devi rassegnare: Napoli è cambiata, non speculare più sulla nostra pelle». In ogni caso, «senza rancore», «pensala come vuoi – conclude il sindaco – le tue idee contrarie saranno sempre legittime e le racconteremo, ma per noi non sei il depositario della verità».

roberto-saviano

Photo Credits: Facebook


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