Selfie con sorrisi, boccacce, pose: tutto e questo e molto altro nel catalogo di selfie nei luoghi di culto e di dolore, ma ecco la proposta shock di un artista…
Yolocaust.de è un sito tedesco che condanna il comportamento di molti turisti al memoriale dell’Olocausto di Berlino: 2.711 steli grigi inaugurato nel 2005 a due passi dalla Porta di Brandeburgo, in cui gli avventori si fermano per immortalarsi in selfie con strane smorfie e grandi sorrisi. Il berlinese Shahak Shapira, artista di successo, ha raccolto dai social media foto e selfie in cui giovani turisti posano in maniera frivola di fronte alle steli del memoriale e ha deciso di farne un progetto artistico curioso, che, però, non ha convinto tutti…
Shapira ha creato alcuni fotomontaggi: il protagonista dello scatto originale è “catapultato” nei campi di sterminio nazisti, tra cumuli di cadaveri e prigionieri ridotti a scheletri. Immagini choc per un’opera-provocazione subito diventate virale sul web. Molti si sono lamentati per le immagini troppo crude e dirette, altri hanno gridato allo scandalo.
Yolocaust è una crasi dell’hashtag “YOLO” (acronimo “You Only Live Once”, “si vive una volta sola”) – fra i più utilizzati dai giovani sui social – e la parola Olocausto. Dal suo lancio, a cui l’artista lavorava da un anno, il sito è stato visitato da centinaia di migliaia di utenti. L’ israeliano ha specificato che le foto sono state utilizzate senza il consenso degli utenti, ma che comunque possono chiederne la rimozione in qualsiasi momento. «Per ora mi è arrivata soltanto una richiesta. La persona che mi ha contattato non era affatto arrabbiata. Anzi, era dispiaciuta: aveva capito di aver sbagliato». Un grande passo che, però, non ha ispirato tutti che semplicemente hanno deciso di ignorare il progetto. Ci saranno nuovi sviluppi?
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