La polemica si infuoca, specialmente quando si tratta di temi così delicati. A Cruciani non è passato inosservata la discussione sulla prostituzione a La7. Ecco cos’ha detto il giornalista.
Mai una battaglia su così infuocata. Di solito lui è uno dai toni quasi quasi pacati e anche questa volta ha dato il meglio di sè. Dopo le dichiarazioni della gionalista Tiziana Panella e di Ignazio La Russa a Tagadà, Cruciani non c’ha pensato due volte a dire la sua sull’argomento. Il tema è quello della prostituzione, e per essere più precisi come combattere lo sfruttamento della prostituzione. I toni in tasmissione si infuocano e la giornalista propone un metodo a detta sua infallibile per combattere il fenomeno: “Sono convinta che il problema lo risolviamo presto con le sanzioni ai clienti. Una bella fotografia a casa, che meraviglia… (…) Mandiamo delle simpatiche fotografie a casa, una bella fotina…”.
A sostenere la lotta anche Ignazio La Russa: “Bisogna far passare il messaggio che è bello fare l’amore con un rapporto affettivo e che fare sesso a pagamento è una brutta cosa”. Per cui la soluzione ultima sarebbe punire i clienti che dovrebbero collaborare per rintracciare chi guadagna davvero in questo business del sesso. Ma Cruciani non è d’accordo e su Libero Quotidiano, non ci pensa due volte a dire come la pensa: “E mai nessuno che si alzi a dire una cosa semplice semplice: fatevi gli affari vostri, non rompete le palle a chi vuole passare qualche minuto in santa pace con le proprie ossessioni o le proprie voglie”.
“È del tutto ovvio – prosegue – infatti che non è compito del cliente arrapato indagare sui magnaccia e sulla presunta schiavitù delle signorine che utilizzano, spesso con reciproca soddisfazione. Per quello ci sono polizie e forze dell’ ordine. A meno che Panella e compagnia non considerino reato proprio l’essere arrapati, con lo Stato che dice all’uomo dove può infilarlo e dove no”.
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