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Rocìo Munoz Morales, debutto a teatro con “Certe Notti”

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La compagna di Raoul Bova, mamma di sua figlia Luna, attualmente in tv con la serie “A un passo dal cielo 4”, è al teatro Ghione di Roma fino al 9 febbraio con la divertente commedia di Antonio Grosso “Certe Notti”. Con lei in palcoscenico anche Ciro Scalera, Antonello Pascale, Ariele Vincenti, Federica Carruba Toscano. Firma la regia Giueppe Miale Di Mauro. A Velvet Mag ha parlato del suo personaggio, del telefilm di Raiuno “A un passo dal cielo” e della sua vita.

dentro meglio

Non sei un vero attore se non hai mai provato il brivido del palcoscenico. Deve avere pensato proprio questo Rocìo Munoz Morales, ventottenne di Madrid che in Italia ha trovato il lavoro, l’amore, la famiglia, e ora anche il teatro. Ha appena debuttato infatti al teatro Ghione con “Certe Notti “ di Antonio Grosso con la regia di Giuseppe Miale Di Mauro in scena fino al 9 febbraio. Uno spettacolo brillante e intenso che agli spettatori regala momenti di riflessione ma anche tante risate. Una sfida per questa spagnola che tanto piace agli italiani.

“Sono tre anni ormai che sono in Italia. Credo abbiate capito che sono una donna di sfide”, dice lei con quel suo sorriso aperto e sincero. “Mi piacciono le sfide, non mi spaventano ma mi stimolano. Mi fanno fare quello che non avrei nemmeno mai sperato. Non avrei mai pensato di venire in Italia, invece sono qui. Non avrei mai nemmeno lontanamente immaginato che sarei salita sul palco di Sanremo o che mi sarei ritagliata il mio ruolo in tv e invece tutto questo è successo. Sono felicissima di far parte del cast di “A un passo dal cielo 4″, adoro il mio personaggio e ritornare su questo set è stato come tornare a casa. Figuriamoci però il teatro, potevo solo sognarmelo. E’ il vero banco di prova per un attore perché il pubblico ce l’hai proprio davanti e, se gli piace come reciti, te lo dimostra subito. Se non gli piace, pure”.

Com’è quest’esperienza?

Impegnativa. E’ uno spettacolo divertente ma duro allo stesso tempo perché dura è comunque la vita. Racconta la storia di cinque studenti che, soggiornando in uno spazio comune della Casa dello Studente, perché sono universitari, rimangono “vittime” di un terremoto. E’ ovviamente una sciagura ma grazie a questa, visto che non sanno se sopravviveranno o meno, potranno guardarsi dentro per la prima volta con onestà”.

E’ difficile oggi essere giovani universitari?

“Si perché il futuro è talmente incerto che non sai che ruolo avrai dopo la laurea. Fino a che studi sai quello che sei, dopo sei disoccupato e non hai più un ruolo attivo nella società. E’ una specie di limbo in cui ci si lascia andare oppure dal quale non si vede l’ora di fuggire”.

Tu chi sei?

“Sono Camilla e ho un grande problema interiore. Un grande dolore che non sono mai riuscita a esprimere, forse nemmeno ad ammettere con me stessa. Mi sfogo molto con gli altri e con chi ho davanti per qualsiasi sciocchezza perché mi sembra di stare meglio ma in realtà non riesco a metabolizzare questo male profondo. Solo quando credo che stia per arrivare la fine riesco a tirarlo fuori anche davanti agli altri. Non solo, riuscirò a guardarli negli occhi nonostante la mia grande pena e a sorridere”.

Cosa ci dobbiamo aspettare da “Certe notti”?

Uno spettacolo che racconta davvero la società di oggi, dove ognuno fatica a ritagliarsi uno spazio e un ruolo. Uno spettacolo che dovreste vedere perché fa sentire tutti più vicini, come fossimo sulla stessa barca. Ho intrapreso questo nuovo progetto con tanta umiltà e rispetto sperando di mandare agli spettatori un messaggio positivo”.

Photo credits: Facebook

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