Selvaggia Lucarelli intervistata da Bbc World sul caso di Tiziana Cantone. Arriva così al mondo la triste storia della ragazza che si è uccisa a causa del cyberbullismo.
Se ne parla troppo da troppo poco tempo. Il cyberbullismo ha dovuto mietere delle vittime prima di divenire un problema reale, vero. Tantissime le donne che si sono fatte carico di dar voce al problema, ma la questione resta aperta e ancora i provvedimenti presi in merito non ci sono. Come arginare il web? Che tutto dà e niente torna indietro? Difficile. Ultimo caso eclatante quello di Diletta Leotta al Festival di Sanremo. Ha raccontato la sua storia, troppo scollacciata però per farsi portavoce ha detto qualcuno. E di lì di nuovo le donne si sono fatte avanti per spiegare il problema e difendere la Leotta, vittima dei giudizi del web.
Adesso anche all’estero arrivano le tristi storie di cui il nostro Paese negli utlimi tempi si è fatto protagonista. In particolare si parla di Tiziana Cantone, il caso che veramente è riuscito a scuotere le coscienze. Un sacrificio quello di Tiziana, perché è dovuta arrivare la morte di qualcuno per smuovere tutti e sensibilizzare a quello che è un problema serio da risolvere, quanto prima. A intervenire per Bbc World, la blogger Selvaggia Lucarelli: “La realtà del web non esiste. Esiste solo la realtà. Finché continueremo a ritenere di poter fare qui quello che non faremmo al bar, avremo perso”.
Nell’intervista a Bbc Wolrd la Lucarelli spiega: “Credo che questo caso abbia fatto la differenza, in maniera drastica, per il modo in cui i giornalisti italiani parlano di questi casi di revenge-porn. Di solito avevano un approccio molto spensierato, e la sua morte ha cambiato questo. Nei casi successivi, uno dei quali ha coinvolto una celebrità, sono stati molto più prudenti”.
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