Carolina Kostner era davvero innamorata di Alex Schwazer. Molto. Avrebbe costruito il futuro con lui, avrebbe voluto restare sempre al suo fianco. Ma Alex l’ha tradita. In un modo che ancora stupisce, perché da quella faccia da bravo ragazzo non t’aspetti certe cose. Una simile capacità di ingannare, mentire, fingere. Carolina è stata tradita, sì. Per lungo tempo. Non con un’altra donna, bensì con il doping. Il Corriere della Sera riporta una serie di mail che lasciano di stucco. Messaggi scambiati a partire dal 2009 fra Alex, che però usava il nome di Alfred Reiner per una questione di prudenza, e Michele Ferrari chiamato “Dottor Mito” per gli interventi “miracolosi” effettuati sugli atleti che seguiva. “A lui – fanno sapere gli investigatori di Trento – viene universalmente riconosciuto un posto di diritto nell’Olimpo degli dei del doping“. In ogni caso, è stato proprio Ferrari “l’uomo segreto di Schwazer”. Il loro sodalizio è durato circa due anni traducendosi in centinaia di mail che ora sono fra atti d’inchiesta sull’atleta altoatesino e che sono state pubblicate da due giornalisti proprio del Corsera, Gaia Piccardi e Andrea Pasqualetto, nel libro Per amore, la storia di Carolina e del tradimento del marciatore.
Alex aveva due anime, forse le ha ancora. Chissà. Carolina è sempre rimasta all’oscuro di tutto, o meglio conosceva solo l’atleta pulito, serio, che s’impegnava e che l’amava. Poi c’era l’altro, quello che cercava scorciatoie, che seguiva il Mito dicendogli “sei tu la mia direttiva” e assumendo tutte le sostanze da lui indicate. Per raggiungere risultati sempre migliori e soffrire sempre meno la fatica: “Quando faccio il medio non mi sembra neanche che faccio il medio…“.
E i risultati sono arrivati, altro che. Invece Carolina era in crisi, aveva pure fatto flop all’Olimpiade. Forse inconsciamente sentiva campanelli d’allarme, chissà. Per lui ha mentito, ha compromesso la carriera. E’ caduta e ci ha messo molto tempo per rialzarsi in tutti i sensi. Però Carolina resta Carolina. Orgoglio italiano. Alex no. Alex è tutt’altro…
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