E’ uno fra i volti televisivi più amati. Ha recitato in tante fiction ma nel suo curriculum ci sono anche il cinema e il teatro. Un’attrice a tutto tondo, Elena Sofia Ricci. E, oggi, anche una donna compiuta e serena. Non è stato sempre così, per quanto riguarda la sua vita privata. Prima di incontrare il compositore Stefano Mainetti, che da 12 anni è suo marito, ha attraversato periodi bui. Ed è lei stessa a raccontarlo dalle pagine di Vanity Fair.
Per molto tempo è stata in analisi: “Per sette anni due volte alla settimana, con il quadernino dei sogni sempre attaccato. Poi abbiamo rallentato, ma non smetti mai del tutto. È una materia che mi appassiona, tanto che ho scritto un soggetto su una psicopatologia e spero di riuscire a farne un film“. Ma quanto soffriva, e perché? “Diciamo – è la sua risposta – che quello che hanno provato le donne dei Blues (I Blues di Tennessee Williams, lo spettacolo teatrale che porta in scena in questi giorni, ndr) anch’io l’ho sperimentato, c’è un pezzo di me in tutte quante. Come la bambina per esempio, io a 20 anni ero in bilico su quei binari, sono caduta e ricaduta, sui cofani delle macchine, per terra, in letti sbagliati, fra braccia anaffettive“. Se si volta indietro vede “10 inferni“ e ritiene di essere stata molto fortunata a “non precipitare del tutto“.
Forse ha anche subito violenza, ma non vuole parlarne. Dice, però, che nella giovinezza è stata vittima di dipendenze. Non dalle droghe ma dalla sigarette, “un po’ dall’alcol, molto dagli uomini. Senza un uomo non riuscivo a stare“. Poi è passata, le acque si sono calmate. Grazie alla terapia, alla scoperta – più recente – della fede, all’incontro con Stefano e a una cresciuta personale concreta. Elena non rinnega però tutto quel dolore e anzi trova che sia stato utile: “Dal punto di vista professionale mi ha arricchita. Da quello personale, oggi sono in pace con me stessa, ho una mia solidità interiore, potrei persino stare bene da sola, senza più stampelle. Ringrazio comunque il cielo di aver fatto l’analisi prima di diventare madre, avrei rovinato le mie figlie“.
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