Rossella Brescia ha dovuto aspettare un bel po’ di tempo, più di tre anni. Ma alla fine ha avuto il suo riscatto. A questo punto, per capire bene l’intera faccenda, occorre fare un passo indietro fino all’8 ottobre del 2012. Durante una puntata de Lo zoo di 105, il programma radiofonico più seguito d’Italia e trasmesso dai microfoni di Radio 105, l’ideatore della stessa trasmissione nonché conduttore Marco Mazzoli ha commentato la carriera della Brescia con una battuta “particolare”. Secondo lui, infatti, la donna ha “inventato un modo nuovo per arrivare in televisione senza fare la gavetta“. Chiaro riferimento del matrimonio – poi naufragato – fra la Brescia e Roberto Cenci, noto regista di numerosi programmi televisivi Mediaset. E il collega o meglio, la spalla – Gilberto Penza ha rincarato la dose con frasi non prive di allusioni sessuali e decisamente poco signorili.
“Sono diventata una ballerina stimata – ha detto fra le lacrime la Brescia lo scorso maggio durante il processo – prima di conoscere il mio ex marito. Ho faticato all’Accademia – ha dichiarato la danzatrice lo scorso maggio durante il processo – per imparare a ballare. I miei genitori si sono sacrificati per aiutarmi. Il successo è il frutto del mio sudore. Non mi sono mai umiliata per ottenere un lavoro“. Assistita dall’avvocato Manfredi Bettoni, ha poi fatto presente che “nessuno dei due speaker mi ha chiesto scusa per l’attacco volgare“.
Ebbene, Mazzoli e Penza sono stati condannati al pagamento di una multa dell’importo rispettivamente di 15 mila euro e mille euro: così ha stabilito il giudice monocratico del tribunale di Roma. I due erano accusati di diffamazione proprio per il suddetto episodio.
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