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Pechino Express, Tina Cipollari e Simone Di Matteo: intervista doppia [ESCLUSIVA]

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Pechino Express, Tina Cipollari e Simone Di Matteo: intervista doppia [ESCLUSIVA]

Velvet Mag ha contattato telefonicamente Tina Cipollari e Simone Di Matteo per parlare della loro esperienza insieme a Pechino Express. Un viaggio duro, ma allo stesso tempo divertente, in cui hanno cercato di mettere tutta la loro voglia di fare e la loro ironia. Ecco cosa hanno detto…

Tina Cipollari e Simone Di Matteo sono tra i protagonisti della quinta stagione di Pechino Express. I due si conoscono praticamente da una vita, quindi hanno trovato molta sintonia. Un’avventura dura, ma allo stesso tempo divertente in cui entrambi sono stati sempre loro stessi. Cosa hanno raccontato in esclusiva a Velvet Mag?

Com’è andata questa esperienza?
Tina: È stata sicuramente positiva ed unica. Un viaggio particolare ed insolito. Per me è stato molto duro, soprattutto le prime due settimane. Mi sembrava terribile. È stato difficile abituarsi, anche perché non riuscivamo mai a stare fermi, non avevamo pause, dovevamo sempre chiedere passaggi o andare a piedi per tratti lunghissimi. La fatica è stata tanta, ma ogni giorno quando ci svegliavamo nonostante le poche ore di sonno la forza di andare aveva la meglio. Prima di partire avevo tanti dubbi, ma devo dire che ne è valsa la pena. Durante la puntata andata in onda lunedì 17 ottobre ho addirittura pianto. Ho provato così tante emozioni nel rivedermi correre, nel vedere scenari meravigliosi, gli occhi dei bambini. Scalare il vulcano è stato faticosissimo, ero praticamente morta (ride, ndr)!
Simone: È stata un’esperienza densa con tante emozioni. Sicuramente non eravamo fra i più agili in gioco (ride, ndr)! Abbiamo sentito molto la fatica, ma non abbiamo mai mollato. Anche se la prova del vulcano è stata molto difficile. La scalata ci ha letteralmente ucciso. Poi io dovevo aiutare anche Tina, cercavo di darle forza. Alla fine siamo sopravvissuti a tuttio. Un gioco che ci ha provato dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale.

Com’è stato il viaggio con il tuo partner?
Tina: Bellissimo. A Pechino Express bisogna partecipare con una persona che conosci bene, perché se sei con qualcuno con cui non ti prendi caratterialmente diventa ancora più massacrante. Ormai ci conosciamo da una vita, da oltre dieci anni, quindi conosciamo i rispettivi pregi e i rispettivi difetti. Poi è normale scontrarsi, soprattutto in un reality show. Però la sera quando restavamo da soli senza le telecamere ci raccontavamo tutto, lo stress, la fatica. Con Simone ho un bellissimo rapporto. Lui è molto paziente e mi ha sopportato.
Simone: Bellissimo, ma penso si sia visto. Ovviamente ci sono alti e bassi, come accade in ogni rapporto normale. Siamo patiti uniti e siamo tornati ancora più uniti di prima. Non ci ha scalfito davvero nulla. Io potevo contare su di lei e lei su di me. Abbiamo puntato l’uno sull’altro e questa è stata la nostra forza.

Quali sono i pregi e i difetti del partner?
Tina: Simone è simpatico, preparato, determinato e molto paziente. Con me, ma anche nella vita in generale. Ha un animo buono. Per quanto riguarda i difetti non è mai puntuale, è svogliato e non è di parola. Più che altro rimanda spesso le cose.
Simone: Come le dico spesso è un po’ troppo lagnosa. Ogni tanto dovevo spronarla a superare le fatiche, perché magari le sentiva già prima di assaporarle davvero. In ogni caso si è data molto da fare. È una donna molto determinata. Sono rimasto stupito proprio da questa sua forza.

tina

Hai mai pensato di mollare?
Tina: Subito (ride, ndr)! Praticamente tra giorni dopo, fra la prima e la seconda tappa. Volevo proprio scappare. Ogni tanto chiedevo un passaggio e chiedevo se qualcuno passava per l’aeroporto. Nella puntata andata in onda il 17 ottobre si vedeva che eravamo molto stanchi entrambi. Anche perché sei sempre in un Paese sconosciuto, in cui non parli bene la lingua, con l’igiene scarsa, i bagni erano sempre esterni e c’era poco da mangiare. Già era tanto ricevere ospitalità, quindi non si poteva pretendere di più.
Simone: Ovviamente la voglia di tornare c’era, ma di scappare no. Non fuggo mai da niente. La nostalgia di casa si faceva sentire, soprattutto la sera, una volta spente le telecamere, al buio. Questo devo ammetterlo. Ma non ho mai pensato di abbandonare il gioco, perché ho sempre voluto mettermi in gioco.

Con gli altri concorrenti com’è andata?
Tina: Sinceramente li ho ignorati. Sono una donna che vive di luce propria. Non devo farmi consigliare da nessuno. Sono una roccia. Ho legato con i Contribuenti, perché Diego e Cristina sono molto carini e poi con Francesco Sarcina che è una persona squisita, gentile, un vero e proprio cavaliere. Lui ha preso questo gioco con lo stesso nostro spirito. C’era Lory Del Santo che era sempre arrabbiata, sempre nera. Troppo esagerata. Noi abbiamo vissuto l’esperienza giorno dopo giorno. Non si tratta di un reality show in cui conta la forza fisica, ma in cui conta la fortuna. È tutta questione di strategia, ma noi non ci siamo mai accaniti. Non ci siamo mai affannati. Anzi. Spesso ci fermavamo a vedere i paesaggi incantevoli, a cercare di “scroccare” da bere. Arrivare ultimi? Non era poi così importante.
Simone: Ho apprezzato molto i Contribuenti e soprattutto Cristina che considero una grande amica. Poi fra le coppie amiche sicuramente i Coniugi, mentre gli altri non li sopportavo. Non mi piace costruire legami forzati. Gli altri erano tutti molto eroi ed eroine. Sembrava che Pechino Express fosse la loro ultima spiaggia. Non mi rivedo in nessuno di loro sinceramente. Noi abbiamo affrontato il percorso in maniera serena, senza farci male, senza rischiare. L’abbiamo presa con leggerezza. Alcuni erano “troppo sul pezzo”. Non era assolutamente quello lo spirito giusto perché si perdono molte cose. Lory Del Santo era sempre affannata e non è bello da vedere in televisione. Era sempre in lotta continua con gli altri. L’ho trovata molto volgare da questo punto di vista.

Cosa ricorderai di questo viaggio?
Tina: Puoi fare mille viaggi, ma mai come questo. Anche perché si tratta di un’esperienza interiore. Non hai i confort di un viaggio normale, con aereo, autista e hotel pronti. Devi rapportarti con persone sconosciute. Mi resterà nel cuore proprio questo. L’ospitalità che ci hanno dato alcune persone, trattandoci come qualcuno di famiglia. Ricorderò proprio l’avventura, le risate, ma anche i momenti di sconforto. Inoltre ci tengo a ringraziare tutto lo staff tecnico e Costantino Della Gherardesca che è simpatico e intelligente.
Simone: Sicuramente i paesaggi e poi tutto il lavoro che c’è stato davanti e dietro della produzione. Abbiamo approfondito la conoscenza di una cultura completamente sconosciuta con luoghi meravigliosi. Abbiamo conosciuto persone squisite che ci davano calore e ci offrivano cibo, nonostante non avessero molte possibilità.

simone

Photo Credits Ufficio Stampa


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